Durante la scorsa riunione ministeriale del Consiglio Artico a Reykjavik, gli otto stati artici hanno adottato un piano d’azione regionale per promuovere la pulizia degli oceani.

“Sebbene tutti gli stati artici dipendano dalle risorse oceaniche, questo è particolarmente il caso della Norvegia, dato che gran parte della nostra area oceanica si trova a nord e il 9% della nostra popolazione vive nella regione artica”, ha detto il ministro degli affari esteri Ine Eriksen Søreide, che ha partecipato alla riunione del Consiglio Artico insieme ai ministri degli esteri di Canada, Danimarca, Finlandia, Islanda, Russia, Svezia e Stati Uniti. É stato inoltre adottato un nuovo piano strategico per la cooperazione artica.

Il piano d’azione contro i rifiuti marini consiste in circa 60 diverse azioni strategiche per ridurre i rifiuti marini nell’Artico. Tali iniziative includono misure per migliorare la gestione dei rifiuti nelle industrie della pesca, dell’acquacoltura e della navigazione e nei porti marittimi, così come gli sforzi per promuovere la pulizia delle coste artiche, rafforzare la ricerca e il monitoraggio e aumentare la cooperazione internazionale.

Gli oceani stanno giocando un ruolo sempre più importante nel soddisfare la domanda globale di energia sostenibile, trasporto, cibo, medicine e posti di lavoro. In molti luoghi però, gli oceani sono sotto forte pressione. Il cambiamento climatico, l’inquinamento, la pesca eccessiva e la perdita di biodiversità rappresentano una minaccia per gli oceani del mondo. La Norvegia resta in prima linea negli sforzi per salvaguardare la salute degli oceani.

“Come nel resto degli oceani, i rifiuti di plastica in mare sono un problema crescente nell’Artico e rappresentano una minaccia per gli uccelli e i mammiferi marini. Per questo è necessaria un’azione mirata sia a promuovere la cooperazione per aumentare la consapevolezza relativa alla plastica nell’Artico sia ad attuare misure per ridurre l’inquinamento da plastica. Questo prova che gli stati artici possono lavorare insieme per sviluppare ulteriormente la cooperazione regionale sull’ambiente marino e proteggere l’ambiente artico”, ha detto il ministro norvegese del clima e dell’ambiente Sveinung Rotevatn.

Nei prossimi due anni, la Norvegia dirigerà due progetti di collaborazione sui rifiuti plastici marini nell’Artico. Uno di questi svilupperà misure più efficaci per prevenire la perdita di attrezzi da pesca e l’altro si concentrerà sulla pulizia delle aree costiere artiche, due ambiti nei quali la Norvegia vanta già una competenza rilevante.

Gran parte del lavoro del Consiglio Artico è stato svolto nei gruppi di lavoro per espandere la base di conoscenze sul cambiamento climatico e i suoi impatti sull’ambiente artico come base per un’azione cooperativa. I drammatici cambiamenti in atto nell’Artico sono dovuti principalmente all’aumento delle emissioni globali di gas serra nel tempo, non all’attività umana nella regione stessa. Pertanto è fondamentale attuare misure dove le emissioni hanno origine e affrontare queste sfide attraverso la cooperazione multilaterale.

Alla riunione ministeriale in Islanda, il Consiglio Artico ha anche concordato il suo primo piano strategico, che comprende il cambiamento climatico, la protezione ambientale e lo sviluppo economico sostenibile nell’Artico. Il piano coprirà il periodo dal 2021 al 2030 e stabilisce una visione comune e sette obiettivi strategici per il lavoro del Consiglio, che costituiranno uno strumento chiave nella cooperazione per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

“Sono lieto che il Consiglio Artico abbia adottato questo piano. Riflette la volontà degli stati artici di lavorare insieme e il valore e l’importanza che attribuiscono alla cooperazione artica. Molti degli obiettivi strategici ruotano intorno al clima e all’ambiente, e anche lo sviluppo economico sostenibile e la necessità di conoscenze aggiornate sono prioritari”, ha detto Eriksen Søreide.

Il Consiglio Artico ha concordato una serie di misure come la documentazione e la segnalazione dei cambiamenti climatici e ambientali, la riduzione delle emissioni di gas serra e di inquinanti climatici a vita breve, l’investimento in soluzioni di energia verde, l’attuazione della gestione basata sugli ecosistemi e la protezione degli ecosistemi vulnerabili e della biodiversità. Inoltre, sono state concordate le seguenti misure: cooperazione per salvaguardare la salute e la sicurezza delle persone che vivono nell’Artico, misure per promuovere comunità vitali, cooperazione per rafforzare la consapevolezza di tematiche ambientali e utilizzare la comunicazione strategica per aumentare la consapevolezza del lavoro del Consiglio Artico.

Fonte: https://www.regjeringen.no/en/aktuelt/combat_marin_litter/id2849834
A cura di Lea Pietrosante (Master Sioi)