Rispetto della vita extra lavorativa dei professionisti e pari opportunità contraddistinguono il mondo del lavoro nell’area scandinava
L’ambasciata di Norvegia in Italia, assieme alle Ambasciate di Danimarca e di Svezia ed in collaborazione con A Future, con il Circolo Scandinavo e con EWMD Roma, con il patrocinio di ASviS e del Nordic Council of Ministers, hanno organizzato un interessante ciclo di iniziative: due si sono svolte online mercoledì 28 aprile e martedì 18 maggio.
Durante il primo evento, moderato da Laura Cavatorta (chairwoman ESG Committee@Snam@Invit), sono intervenuti: Giuliana Coccia del segretariato ASviS (Italia); Trine Finnevolden, amministratore delegato di Jotun Italia (Norvegia); Lorenzo Maternini, cofondatore e vicepresidente di Talent Garden (Italia); Tiziana Mele, amministratore delegato di Lundbeck (Danimarca); Massimo Minaudo, amministratore delegato di Essity (Svezia); Ivan Rebernik, direttore risorse umane di Open Fiber (Italia). I partecipanti hanno avuto la possibilità di arricchire il dibattito, inviando domande ai relatori. I professionisti che hanno partecipato hanno inoltre risposto a quesiti focalizzati sulle realtà nelle quali sono impegnati e su cosa stia avvenendo oggi nell’ambito dell’innovazione.
Sempre nel corso del primo evento online, mercoledì 28 aprile, la discussione ha fatto emergere i temi che attraversano le imprese da molti anni: il tempo ed i meccanismi dell’ attività produttiva non sono più quelli prefissati “dall’alto”, inoltre si tende ad organizzare l’impegno nei vari ruoli in modo da consentire alle persone di dedicare tempo ai propri cari, si investe anche sulla crescita culturale, vista come una gratificazione per i professionisti e soprattutto un vantaggio per il raggiungimento degli obiettivi del gruppo, inclusa la costruzione di una identità capace di aggiungere un valore specifico alla società in cui l’azienda opera.
Per la Norvegia, Trine Finnevolden (Jotun Italia) è partita dal racconto della propria esperienza in Canada e da Dubai, per riflettere, assieme agli altri partecipanti, sul valore che la conoscenza di differenze professionali, imprenditoriali (e delle società di diversi Paesi) assume per chi opera all’interno delle imprese e le persone che gli stanno vicino, e sull’importanza di incoraggiare un equilibrio tra tempo dedicato alla professionalità e attenzione agli affetti e crescita personale.
Trine Finnevolden ha riassunto la situazione attuale ed il successo dello smart working, in una situazione in cui però quest’ultimo si è reso quasi “obbligato” a causa del distanziamento: persiste oggi la comprensibile voglia di un ritorno all’attività in presenza ma esiste – al contempo – la possibilità di mantenere nell’agenda delle imprese una parte di lavoro autonomo, quindi la giusta combinazione di diversi metodi lavorativi (assieme al riconoscimento della centralità delle persona nell’organizzare i tempi di attività) può favorire migliori risultati produttivi e qualitativi.
Il 18 maggio, il secondo appuntamento online dell’iniziativa Be smart be equal è stato aperto dall’Ambasciatrice di Norvegia, Margit Tveiten, che ha invitato Italia e Paesi Nordici a sviluppare un dialogo sull’equilibrio vita-lavoro, un ambito nel quale l’area scandinava è all’avanguardia, ma che ormai si trova al centro dell’attenzione ovunque nel mercato del lavoro (a seguito dei cambiamenti che negli ultimi anni hanno trasformato le dinamiche imprenditoriali in tutto il mondo). L’Ambasciatrice, nel corso del suo intervento, ha ringraziato il Nordic Council of Ministers e tutte le organizzazioni partecipanti. Margit Tveiten ha sottolineato l’importanza che il rispetto del tempo extra lavorativo ricopre, non soltanto per la correttezza verso i professionisti che lavorano per le aziende, ma anche ai fini del successo dell’impresa.
Elena Bonetti, ministro del Governo italiano per le pari opportunità e la famiglia, ha preso spunto dall’esempio di Norvegia, Svezia, Danimarca, Stati che sono protagonisti da decenni nella valorizzazione dei più diversi profili professionali e dell’uguaglianza di genere nei luoghi di lavoro, per illustrare la strategia del governo italiano nel migliorare l’equilibrio vita-lavoro, garantendo anche ai padri congedi parentali e cercando di calibrare i tempi in modo che si armonizzino con la necessità di dedicare attenzione anche agli affetti ed alle attività extra lavorative. Elena Bonetti ha richiamato poi l’attenzione sulla necessità di includere nella rete di tutele (che consente di dedicarsi al lavoro senza che questo invada ogni momento della vita) una serie di categorie che non rientra più nei contratti tradizionali e nella struttura tipica delle aziende nell’era industriale novecentesca.
Anche il secondo intervento è stato moderato da Laura Cavatorta (chairwoman ESG Committee @Snam @Inwit) che ha fatto emergere aspetti innovativi dalle diverse esperienze riportate, facendo sentire coinvolti tutti i partecipanti. Sono intervenuti come relatori: Fulvia Astolfi, (presidente EWMD), Rossella D’Avanzo (country HR manager, H&M), Amelie Franchin (founder, A future) William Griffini (amministratore delegato, Carter & Benson), Vedrana Perica (HR director, Carlsberg Italia) Giacomo Piantoni (HR Director, Nestlé Italia) Håkon Skjerstad (Amministratore Delegato, Statkraft).
Aldo Ciummo, Giornalista specializzato in questioni del Nord Europa