Approvato dal parlamento norvegese lo scorso dicembre, a gennaio sono incominciati i lavori per la realizzazione del primo impianto al mondo di stoccaggio sottomarino della CO2 aperto alle aziende di tutta Europa. Si tratta del progetto “Northern Lights” che prevede la realizzazione e l’attivazione entro il primo trimestre del 2024 di un serbatoio già in fase di costruzione, a 2600 metri sotto il mare del Nord settentrionale, distante 100 km della costa occidentale norvegese dove verranno iniettati e stoccati 1,5 milioni di tonnellate di CO2 l’anno, espandibili in una seconda fase a 5 milioni.
Un progetto innovativo e mai realizzato finora, che è una joint venture che coinvolge la società petrolifera nazionale norvegese Equinor, insieme ai partner industriali Shell e Total e dove il governo norvegese, nella seduta del 14 dicembre ha stanziato un contributo di avvio di 16,8 miliardi di corone pari a 1,616 miliardi di euro che copre i due terzi dei costi per la sua realizzazione. Per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi non bastano le riduzioni delle emissioni da parte delle industrie e della popolazione in genere, ha spiegato la ministra del Petrolio e dell’Energia, Tina Bru, ma è importante anche “la cattura e lo stoccaggio del carbonio come efficiente misura di mitigazione”. In questo ambito, per Andreas Opedal, Ceo di Equinor “il progetto Northern Lights è pionieristico e il primo del suo genere che offre una soluzione per ridurre le emissioni da fonti industriali in Norvegia e in Europa. Un progetto che sarà una parte importante della soluzione climatica”.
Fonte: www.notiziegeopolitiche.net