Il dibattito sull’utilizzo dell’Idro Fluoro Olefine (HFO) intorno alle Isole Svalbard è una questione che da qualche tempo sta interessando l’agenda norvegese. Il momento è propizio ma non casuale: l’International Maritime Organisation (IMO) dovrebbe infatti definire una proposta per predisporre il divieto dell’utilizzo di oli combustibili pesanti nell’artico. Una scelta doverosa dovuta alla questione del riscaldamento globale. La Norvegia, tuttavia, deve aver pensato che questo provvedimento non sarà sufficiente, tanto è vero che ad Oslo si discute su misure ancora più restrittive in merito all’utilizzo di questi combustibili.
Oggetto dell’interesse sono le isole Svalbard: il governo norvegese sta finalizzando dei piani per vietare l’olio combustibile pesante nelle acque intorno all’arcipelago. L’uso di HFO è stato bandito nelle acque del parco nazionale delle Svalbard dal 2015, ma questo nuovo divieto proposto amplierebbe notevolmente l’area in cui sarà vietato l’uso di HFO. L’iniziativa politica arriva alla luce a causa del crescente traffico di navi in tutto l’arcipelago, in particolare delle navi da crociera e delle navi mercantili che attraversano l’Artico. Se è vero che non tutti usano l’HFO, è anche vero che questo combustibile, pesante e viscoso, in caso di fuoriuscita accidentale nel mare, provocherebbe danni incalcolabili.
Gli sforzi della Norvegia superano dunque il regolamento proposto dall’Organizzazione marittima internazionale per vietare gli HFO in tutto l’Artico. L’iniziativa della Norvegia è stata accolta positivamente dai gruppi ambientalisti, tra cui la Clean Arctic Alliance, un gruppo di 20 organizzazioni senza scopo di lucro impegnate a vietare l’uso di HFO come carburante marino nell’Artico.
La proposta norvegese vuole portare a termine il progetto di divieto totale in tempi molto brevi, già a partire dalla prima metà del 2022. Mentre, stando a quanto trapela dall’IMO, per il divieto totale si parla del 2029. Un tempo inaccettabile per l’ambiente. I gruppi ambientalisti hanno affermato di sperare che l’iniziativa della Norvegia possa servire da impulso affinché altri stati artici concordino su un divieto più forte ed efficace degli HFO in tutto l’Artico.
Fonte: www.arctictoday.com