La Marina Statunitense potrebbe tornare a utilizzare la base per sottomarini in caverna di Olavsvern nel nord della Norvegia che fu attiva anche durante la guerra fredda e chiusa nel 2002.
I media di Oslo riferiscono che Washington sta esercitando pressioni sul governo norvegese per ottenere il via libera all’utilizzo di Olavsvern tenendo conto anche che i sottomarini statunitensi utilizzano già la vicina base di Malangen con duplice funzione: avvicendare gli equipaggi e rifornire i loro mezzi subacquei.
Con l’obiettivo di tenere sotto controllo i movimenti dei battelli subacquei e della flotta di superficie russa, i sottomarini d’attacco a propulsione nucleare potrebbero utilizzarla come base avanzata per le operazioni di pattugliamento nel Mare di Barents.
Riferimenti storici al riguardo: la base di Olavsvern venne aperta nel 1963 con un accesso dal mare in caverna e ospita depositi di munizioni, carburante, officine, caserme, un ormeggio in acque profonde e un bacino di carenaggio per 38.500 metri quadrati di superficie tra spazi in caverna e in superficie. Durante la Guerra Fredda, la Marina reale norvegese e i sottomarini delle marine alleate utilizzarono la base schierandovi i battelli al fine di tenere sotto controllo la flotta russa del Nord nel Mare di Barents.
La caduta dell’Unione Sovietica ha reso superfluo il fatto che venne posta in vendita dal governo norvegese nel 2009 a 17,5 milioni di dollari per essere poi successivamente venduta nel 2012 per soli 5 milioni di dollari alla società Olavsvern Group Ltd, la quale affittò i moli a compagnie petrolifere con pozzi off-shore, incluse società collegate alla compagnia energetica statale russa Gazprom.
Nel 2019, su richiesta della Norwegian Defence Logistics Organization (FLO), la società di servizi logistici (anche militari) WilNor Governmental Services Ltd del Gruppo Wilhelmsen ha acquistato il 66% della base affermando che l’avrebbe resa nuovamente disponibile alle forze militari norvegesi e alleate.
La US Navy esprime costanti preoccupazioni per il rafforzamento della flotta subacquea russa e vorrebbe dunque schierare gli SSN classe Seawolf nella base norvegese.