Cantina Bolzano già prima dello scoppio della emergenza aveva sviluppato i suoi anticorpi, grazie alla diversificazione in termini di canali di vendita e mercati. L’ultima mossa di Cantina Bolzano è l’ingresso nel mercato monopolistico della Norvegia.
“Il commercio nella vendita al dettaglio ci ha aiutato molto in questo contesto. Il 45% del nostro fatturato deriva infatti dalle vendite al dettaglio, pari circa a 1,5 milioni di bottiglie all’anno”, sottolinea Klaus Sparer, Amministratore Delegato di Cantina Bolzano. Durante la fase del lockdown, la vendita al dettaglio di prodotti alimentari si è rivelato uno dei pochissimi settori che non ha subito danni. “Per noi è stata un’ancora stabilizzatrice nella vendita dei nostri vini di qualità. Questo ci ha permesso di evitare un possibile crollo totale”, rimarca Sparer.
Cantina Bolzano punta sulla diversificazione dei mercati come ricetta contro la crisi. “Vendiamo i nostri vini in 21 Paesi in tutto il mondo. Questa diversificazione ci aiuta a ridurre la dipendenza dai singoli mercati. Sebbene la pandemia sia un fenomeno globale, ci sono ancora mercati che sono molto più colpiti di altri, con conseguenze evidenti per le catene di fornitura e quindi per i consumi. La Norvegia è l’ultimo mercato arrivato nel nostro portafoglio: un mercato investito in modo modesto dalla crisi pandemica”.
D’ora in poi l’azienda vinicola di Bolzano rifornirà il Paese scandinavo attraverso i quasi 300 negozi statali che portano il nome “Vinmonopolet”. Infatti, i vini e tutte le altre bevande alcoliche con una gradazione alcolica superiore al 4,75% possono essere venduti solo in questi punti vendita. “Entrare in questo mercato è una grande opportunità non solo per noi come azienda vinicola, ma per tutto l’Alto Adige. Perché, grazie alla presenza dei nostri vini, il nome Alto Adige sarà portato all’attenzione di un nuovo e interessante target turistico. In questo senso, i nostri vini possono essere visti come ambasciatori del territorio”, conclude Sparer.
Fonte: www.WineMag.it