Da «strana anomalia» ad «attrazione turistica». Per la prima volta in oltre 100 anni, il governo norvegese ha annunciato che finanzierà uno scavo archeologico per riportare alla luce la nave vichinga trovata casualmente sotto un cimitero antico.
La scoperta era stata fatta nel 2018 dagli archeologi del Niku, l’Istituto norvegese per la ricerca sui beni culturali, analizzando una «anomalia» registrata scansionando con i radar un’area nella contea di Ostfold. L’ultimo «scavo pubblico» in Norvegia si è svolto nel 1904. E oggi, grazie alle nuove tecnologie, c’è la possibilità concreta di recuperare integralmente l’imbarcazione che si trova sottoterra da almeno mille anni. Ma nonostante questo tempo, il cimelio potrebbe essere a rischio, trovandosi molto vicino a una fossa di drenaggio dell’acqua. Il legno sta marcendo e recuperare il relitto sarà una vera corsa contro il tempo.
I lavori costeranno alle tasche pubbliche 15,6 milioni di corone norvegesi, circa 1,4 milioni di euro: inizieranno a giugno e si dovranno svolgere in tempi record in quanto c’è il pericolo che l’aria, così come l’acqua, danneggi irreparabilmente il prezioso cimelio, che presto diventerà una attrazione turistica nazionale. In base ai primi rilevamenti, la nave vichinga sembra essere lunga 20 metri e le parti più in alto trovano ad appena 50 centimetri sotto terra. Dalle immagini restituite dagli scannar si nota che la chiglia dell’imbarcazione, proprio come le travi del pavimento, sono intatte.
Il relitto non si trova lì per caso. E’ stato infatti trasportato lì per essere parte integrante di un cimitero vichingo in cui sono stati tumulati almeno sette corpi. «Si tratta chiaramente di una scelta volta a mostrare potere e influenza di chi lì vi è sepolto», ha spiegato l’archeologo Lars Gustavsen poco dopo il ritrovamento.
Fonte: https://www.lastampa.it