La Norvegia adotta una strategia simile a quella della Danimarca (e opposta a quella della Svezia, ora vicina al lockdown). La premier: «Pensiamo di avere acquisito un certo controllo parziale di questo virus». La fase 2 della guerra al coronavirus è già quasi realtà. Sarà «graduale e prudente», come ha detto ieri il governo: ma fase 2 sarà. E subito, o quasi. Subito dopo la Pasqua.
Il 20 aprile riapriranno gli asili infantili. E nello stesso giorno, cadrà il divieto imposto sulle «cabin» (le casupole nei boschi), luogo tradizionale sacro ai norvegesi che amano trascorrervi brevi vacanze nella natura: le casupole erano state bandite perché si temeva che fossero una possibile fonte di infezione per i vicini ospedali rurali e le case di vacanza per ragazzi e anziani.
Subito dopo, il 27 aprile, riapriranno le prime classi delle scuole elementari e i dopo-scuola. Entro il 27, i parrucchieri e i negozi di estetica, purché rispettino le norme sanitarie e dal 15 giugno sarà il via libera anche a tutti i grandi eventi sportivi e culturali. Le nuove norme meno severe dovranno avere effetto in tutto il Paese. Ma, ha chiarito il governo, ogni regione o municipalità potrà cambiare marcia se scoprirà la comparsa di nuovi focolai di infezione.
Non solo: resteranno in vigore, in generale, le norme precedenti come il distanziamento fra le persone, le restrizioni nei viaggi, la sorveglianza dei sintomi sospetti.
«Pensiamo di aver acquisito un certo controllo parziale di questo virus –ha detto la premier Erna Solberg- e speriamo prima dell’autunno di poter riavere tutti I nostri ragazzi a scuola, o nei campi sportivi».
La Norvegia, 5,3 milioni di abitanti, ha avuto fino all’8 aprile 6086 casi del virus, con 89 decessi e 32 guarigioni.
Fonte: https://www.corriere.it