La Norvegia stupisce tutti e affida il suo futuro energetico, ancora una volta, al petrolio: il giacimento petrolifero in questione si chiama Johan Sverdrup e si trova in acque norvegesi, non lontano dal confine con il Regno Unito.

Equinor, la più grande compagnia petrolifera norvegese, controllata dallo stato, prevede di poter estrarre petrolio fino al 2070, nonostante la Norvegia sia stata tra le prime nazioni a ratificare l’accordo di Parigi e si sia impegnata ad abbattere interamente le emissioni entro il 2030. A fronte delle numerose critiche pervenute a seguito dell’annuncio, Equinor ha risposto sostenendo che le loro estrazioni avvengono producendo le più basse emissioni di CO2 possibili.

L’attivazione del Johan Sverdrup segna una svolta, perchè inverte la rotta rispetto al dimezzamento produttivo di idrocarburi in corso in Norvegia da 15 anni, rispetto agli anni d’oro (1969), quando il regno scandinavo era tra i maggiori produttori di petrolio e gas in Europa.

Questo giacimento segna il rilancio dell’industria petrolifera norvegese, e dimostra quanto sarà difficile abbandonare le tradizionali fonti energetiche in favore di uno sviluppo economico maggiormente sostenibile.