Nel tentativo di arginare il fenomeno dell’inquinamento derivato dalla plastica, 186 governi hanno adottato strategie per proteggere la salute umana e l’ambiente dagli effetti nocivi delle sostanze chimiche e dei rifiuti pericolosi. L’inquinamento derivato dai rifiuti di plastica è un grave problema ambientale di interesse globale che attualmente ha raggiunto proporzioni esagerate con circa 100 milioni di tonnellate di plastica presenti negli oceani, l’80-90% delle quali proviene da fonti terrestri.

La Norvegia è tra i paesi più concretamente attivi nella tutela dell’ecosistema e del patrimonio liquido. Il Governo norvegese sta lavorando molto, attraverso gli strumenti della cooperazione internazionale, per far si che gli esportatori di rifiuti in plastica ottengano l’approvazione preventiva del Paese importatore e forniscano informazioni più dettagliate sul volume e sul tipo di rifiuti che intendono trattare.

L’inquinamento da plastiche è giunto fino al Polo Nord. Nelle isole Svalbard, sulle spiagge degli isolotti più remoti a 1.200 chilometri circa dal Polo Nord, si trovano bidoni di plastica, reti da pesca e altre tipologie di rifiuti. Ogni anno in quelle terre tra luglio e agosto si organizzano delle spedizioni per rimuoverli ma, nonostante l’impegno della Norvegia nel contrastare questo fenomeno, il problema è globale e merita un’attenzione internazionale.

Nel solo 2018 i fondi della Norvegia per prevenire l’inquinamento del mare sono ammontati a circa 280 milioni di corone. Quest’anno sarà organizzata ad Oslo la conferenza internazionale “Our Oceans”, con la quale si proverà a sviluppare la consapevolezza a livello mondiale della necessità di bilanciare lo sfruttamento del mare e la tutela dell’ecosistema.